Uprise per il PNRR
Da UPRISE tre progetti per accedere ai fondi del PNRR
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rappresenta un’opportunità irripetibile per accelerare il percorso dell’Italia verso gli ambiziosi obiettivi di circolarità fissati dall’Unione Europea, tra cui il raggiungimento del 65% di riciclo dei rifiuti urbani entro il 2035. Per quella stessa data, inoltre, lo smaltimento in discarica non dovrà superare il tetto massimo del 10%.
Per la Campania, nello specifico, l’accesso ai fondi del programma Next Generation Eu può essere l’occasione per colmare i gap di gestione che impediscono la chiusura del ciclo regionale. A partire dall’insufficiente dotazione di impianti per il recupero della frazione organica da raccolta differenziata. Ritardi che nel 2015 hanno portato alla condanna, da parte della Corte di Giustizia europea, a pagare una multa da 20 milioni di euro e sanzioni quotidiane da 120mila euro.
Ecco perchè Sapna ha scelto di rimodulare il progetto UPRISE per adeguarlo agli stringenti criteri che guideranno la selezione dei progetti da finanziare con i 2,1 miliardi che, nell’ambito del PNRR, il Ministero della Transizione Ecologica ha destinato alle iniziative finalizzate a rendere più efficiente e circolare la gestione dei rifiuti nel nostro Paese.
A partire dal progetto originale è stato quindi operato uno “stralcio funzionale”, ovvero una selezione e un parziale restyling delle linee d’intervento, che sono poi state accorpate in tre proposte progettuali che saranno presentate al Ministero della Transizione Ecologica per l’accesso ai fondi del PNRR. Gli interventi non integrati nello stralcio saranno realizzati successivamente, attingendo a canali di finanziamento diversi
GIUGLIANO – Dal TMB alla piattaforma polifunzionale per l'economia circolare
Prendendo le mosse dalle previsioni di UPRISE, la proposta progettuale per l’impianto TMB di Giugliano prevede una estesa operazione di revamping, con installazione di nuove linee di trattamento per il recupero dei rifiuti da raccolta differenziata e la rimodulazione dell’edificio uffici con l’allestimento di un’aula polifunzionale da dedicare alle attività di divulgazione sui temi della “.green and circular economy”.
In riferimento alle nuove linee di trattamento dei rifiuti, il progetto prevede la conversione di un’area dell’impianto TMB in una sezione per il recupero di 57mila tonnellate l’anno di frazione organica da raccolta differenziata e di 18mila tonnellate di potature del verde urbano per la produzione di circa 10mila tonnellate annue di compost di qualità e di biometano, per un quantitativo medio annuo di oltre 5 milioni di metri cubi. In aggiunta, il progetto prevede la costruzione di un nuovo capannone nell’area nord dell’impianto nel quale allestire una linea di recupero dei rifiuti in vetro da 77mila tonnellate annue, con produzione di rottame “pronto al forno”per le vetrerie, e di una linea di recupero dei rifiuti in carta e cartone da 37mila tonnellate annue, con produzione di macero “end of waste” per le cartiere. Il revamping del TMB si accompagnerà a una rimodulazione e ottimizzazione dei flussi in ingresso nell’impianto e comporterà una diminuzione dei quantitativi massimi già autorizzati (AIA n. 247 del 08/10/2020) da 613 mila tonnellate annue circa a 541mila tonnellate annue circa
TUFINO – Nuova vita agli impianti in disuso
Lo “stralcio funzionale” di UPRISE dedicato al TMB di Tufino prevede il restyling di una sezione dell’impianto e di un’area ad esso immediatamente adiacente per la realizzazione di nuove linee di recupero dei rifiuti da raccolta differenziata.
Nello specifico, una sezione del TMB sarà rifunzionalizzata per accogliere una linea di trattamento per il recupero di 57mila tonnellate l’anno di frazione organica da raccolta differenziata e di 18mila tonnellate di potature del verde urbano per la produzione di circa 10mila tonnellate annue di compost di qualità e di biometano, per un quantitativo medio annuo di oltre 5 milioni di metri cubi.
Un’area adiacente al TMB, che ospitava un’obsoleta linea di recupero e un’isola ecologica al servizio del Comune di Tufino, verrà invece trasformata in una sezione per la lavorazione di 37mila tonnellate annue di rifiuti in carta e cartone, tramite vagliatura meccanica e separazione ottica delle frazioni estranee, per la produzione di macero “end of waste” da avviare a recupero in cartiera.
Il revamping del TMB si accompagnerà a una rimodulazione e ottimizzazione dei flussi in ingresso nell’impianto, stimati in circa 508mila tonnellate, inferiori rispetto ai quantitativi massimi autorizzati (AIA n. 248 del 08/10/2020) pari a 643mila tonnellate annue circa.
CAIVANO - Dalla raccolta differenziata alla materia prima seconda
La proposta progettuale elaborata sulla base dello “stralcio funzionale” operato su UPRISE prevede la rifunzionalizzazione di un lotto in disuso nelle adiacenze dell’impianto TMB, con l’installazione di una nuova piattaforma di trattamento dedicata alle frazioni di rifiuto provenienti da raccolta differenziata.
Nello specifico, una prima linea di lavorazione trasformerà 77mila tonnellate l’anno di rifiuti di vetro in rottame “pronto al forno” da inviare alle vetrerie, mentre una seconda sezione di recupero sarà dedicata al trattamento di oltre 37mila tonnellate di rifiuti in carta e cartone per la produzione di balle di macero “end of waste” da avviare a nuova vita nelle cartiere italiane o estere. Entrambe le sezioni di recupero saranno dotate di separatori ottici di ultima generazione, capaci di riconoscere la presenza di impurità o frazioni estranee con un notevole livello di dettaglio, garantendo l’omogeneità e l’elevata qualità delle materie prime seconde in uscita dall’impianto.